CINERECENSIONE | Reign


«Da quando Maria, Regina di Scozia, era una bambina gli Inglesi volevano il suo paese e la sua corona. Viene mandata in Francia per sposarne il futuro Re e per salvare se stessa e il suo popolo - un legame che dovrebbe proteggerla, ma ci sono delle forze che cospirano, delle forze oscure, delle forze del cuore. Che possa regnare a lungo.»
Dietro ogni grande uomo, c'è sempre una grande donna. Questa è la frase che mi viene in mente se dovessi descrivere molto sinteticamente questa meravigliosa serie tv.
Ero partito nel vederla senza troppe aspettative, giusto perché c'erano alcuni elementi che adoro, come le ambientazioni cinquecentesche, gli sfarzosi costumi, gli intrighi di corte e le vicende immorali che si nascondono fra le mura dei castelli nobiliari di quell'epoca.

Immagine correlataReign segue le vicende della giovane Maria Stuarda, regina di Scozia e legittima erede al trono di Inghilterra sul quale siede, però, sua cugina e rivale politica, Elisabetta I.
Lotte per le successioni, rivalità religiose e politiche, fitti intrighi, tradimenti e menzogne, omicidi e morti "accidentali", fanno da sfondo ad una storia densa di azione, politica e amore - con un pizzico di magia e mistero che non guasta mai -, ma anche di lotta per la sopravvivenza di donne forti e caparbie, che cercano in tutti i modi di sopravvivere e di dimostrare la loro forza, in un mondo governato da uomini che cercano in ogni modo di schiacciarle.

"L'unico crimine che ho commesso di cui vi importa è che sono una donna, una donna che indossa una corona."

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Lasciatemi dire una cosa: ho amato alla follia questa serie tv. Ho amato ogni singolo personaggio principale e la maggior parte dei secondari. Ognuno caratterizzato alla perfezione e con una personalità vera e disarmante. Complice sicuramente il grande talento di alcuni attori, come Adelaide Kane, che interpreta Maria. Un personaggio che ho amato sin dal primo momento e che, sebbene all'inizio debole e indifesa, avrà una crescita esponenziale che la farà diventare più forte, saggia e furba di quanto non lo sia già. Il suo personaggio è stato ovviamente uno dei miei preferiti. L'interpretazione della Kane è meravigliosa, quasi fosse nata per quel ruolo. In alcuni momenti ho rivisto più volte alcune scene, perché così belle e ricche di pathos che quasi mi commuovevo (il che è successo, parecchie volte). La padronanza della scena di Adelaide è senza dubbio magnifica.

Ma ci sono stati altri, parecchi, personaggi che ho amato, per esempio Caterina De' Medici che, signori, dovrebbe vincere un oscar come miglior attrice non protagonista solo per il suo uso del sarcasmo e del cinismo. Ho adorato il suo personaggio in ogni singolo episodio e senza di lei la serie non avrebbe avuto lo stesso impatto emotivo su di me. Una donna priva di scrupoli e subdola, che farebbe (e fa) di tutto per i suoi figli. Sprezzante e maligna, almeno all'inizio, con Maria, si rivelerà essere uno dei personaggi più complessi e meravigliosi della serie. Ho amato il suo rapporto turbolento con Maria, che però tramuterà e non potrete non commuovervi per alcune scene di loro due.

Altro personaggio di cui vorrei parlare è Elisabetta. Dio, l'ho amata come ho amato pochi personaggi di serie tv. All'inizio le si dà poco spazio, il che non le permette di esprimere appieno il suo personaggio, ma quando si farà più presente, non potrete non amarla. Il suo personaggio è di una ricchezza umana strabiliante, di una fragilità ma anche di una forza che le dà uno spessore a trecentosessanta gradi. L'interpretazione di Rachel Skarsten è stupefacente, tanto che in alcune scene è riuscita a trasmettermi le stesse emozioni che provava lei.
Elisabetta, Maria e Caterina. Tutte donne, tutte dotate di una forza e di un'intelligenza capaci di smuovere le montagne e di una bellezza tale da mozzare il fiato. Una bellezza non solo estetica, ma che sta anche nell'interpretazione dei rispettivi personaggi, tutti ugualmente affascinanti e concreti.

Forse avete notato che ho parlato solo di personaggi femminili e no, non è stato un caso. Perché in queste serie le vere protagoniste sono loro, le donne. Donne con la maiuscola non solo nella prima lettera, ma in tutte quelle che la compongono. Donne che non hanno paura di esprimere se stesse, che hanno dimostrato di essere uguali (e a volte superiori) ad un mondo maschilista e pene-centrato.

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Non dimentichiamoci però di un aspetto fondamentale nella riuscita della serie: i costumi di scena. Posso dirvi che mi sono innamorato anche di loro, soprattutto quelli di Maria. Forse perché alcuni li ha disegnati nientepopodimeno che Alexander McQueen. Vi ho mai svelato che ho un amore spassionato per sue creazioni? Beh, ora lo sapete.
E non posso non parlare della scenografia, fedele e meravigliosa, di una minuziosità quasi maniacale. Avrete capito ormai che non ho trovato un singolo difetto in questa serie tv. Forse perché non ne ha.
«Io sono una di voi, e sono pronta a sacrificare la mia vita per Dio e l'Inghilterra. È vero, ho il corpo di una donna, ma ho anche il cuore di un re. Imbraccerò le armi con voi, come vostro generale e vostro giudice e ricompenserò ogni vostra virtù sul campo di battaglia. Vivremo, oppure moriremo. Però non vivremo mai nella paura!»
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Insomma, una serie che deve essere vista, soprattutto per gli amanti del genere fantasy-storico ambientato nelle corti del cinquecento, fra intrighi, complotti e misteri; che non ha la presunzione di essere l'emblema della storicità, ma che, nonostante non sia tra le serie più conosciute, ha saputo creare una storia meravigliosa e potente, per nulla scontata come nei soliti teen drama, dal quale, peraltro, mi sento di discostare.
Gli elementi storici più importanti comunque restano, romanzati all'estremo, forse, ma ci sono. E non fatevi ingannare: oltre i bei vestiti, le meravigliose acconciature e gli amori impossibili, in questa serie c'è molto di più, basta solo saper guardare.

Ah, e preparate i fazzoletti. Qui le morti dei personaggi fanno le scarpe a George Martin.

VOTO:


Trovate su Netflix tutte le quattro stagioni. Perciò affrettatevi e correte a vederla.

A presto, Viandanti

Midori

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