CINERECENSIONE | Chiamami col tuo nome


Buongiorno Viandanti, come state?
Ero un po' titubante nel pubblicare questa recensione, perché questo film mi ha deluso tanto rispetto alle aspettative che avevo e non volevo essere vittima dell'ennesimo linciaggio... Ma ho deciso comunque di scriverla e pubblicarla, chissà, magari qualcuno è d'accordo con me. 

Ad ogni modo, questa recensione ha l'onore di essere la prima a cambiare veste, infatti come vedrete seguirà il modello delle librecensioni. Ho voluto mantenere una certa coerenza con le varie recensioni, perciò spero vi piaccia. Senza ulteriori indugggi, partiamo con la recensione. 


Data uscita: 25 gennaio 2018
Genere: Drammatico, Sentimentale
Anno: 2017
Regia: Luca Guadagnino
Attori: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du Bois
Durata: 130'
Distribuzione: Warner Bros

Trama: Nonostante la sua giovane età, il diciassettenne americano Elio Perlman (Timothée Chalamet), si dimostra un musicista colto e sensibile, più maturo e preparato dei suoi coetanei. Passando, infatti, il suo tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel).  Figlio di un eminente professore universitario (Michael Stuhlbarg) specializzato nella cultura greco-romana che ogni anno ospita uno studente straniero impegnato nella stesura della tesi di post dottorato, Elio attende nella villa XVII secolo di famiglia l'arrivo di un nuovo allievo di suo padre. A risalire il vialetto per trascorrere le vacanze estive nella tenuta Perlman è il giovane Oliver (Armie Hammer) un ventiquattrenne statunitense bello e affascinante. I suoi modi disinvolti colpiscono immediatamente l'adolescente impacciato, che comincia ad affacciarsi all'amore. Gli incontri tra i due giovani sono permeati da un'intensità unica e palpabile: tra lunghe passeggiate, nuotate e discussioni, nel corso di un'estate che cambierà per sempre le loro vite, nasce tra loro un desiderio travolgente e irrefrenabile.


Un avvertimento prima di continuare a leggere: di solito le mie recensioni sono spoiler free, ma questa volta devo rompere questa regola, perciò se volete continuare a leggere, fatelo con consapevolezza di qualche piccolissimo spoiler.
Bene. Ora che ho la coscienza pulita posiamo procedere. 

Credo sia ovvio che a me questa pluriacclamata pellicola ha deluso parecchio - complice sicuramente la lettura precedente del libro. 
Partiamo subito col dire che il film è troppo confusionario. Mi spiego meglio, se si guarda il film senza aver letto il libro, molte cose risultato poco chiare, come l'emblematica frase "Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio" che nel film viene pronunciata senza la benché minima spiegazione (nemmeno velata) del perché di quella frase. 

«Ti ho mandato dei segnali. Ricordi quando ti ho toccato? Da come hai reagito mi sono sentito un molestatore»

Il film procede troppo velocemente, facendo vedere la storia d'amore dei due protagonisti come qualcosa che nasce all'improvviso, di punto in bianco, con un repentino cambiamento di amore/disinteressamento/confusione per ciò che i due provano e vogliono. Certo, non sarebbe stato possibile raccontare l'intera storia come è scritta nel libro, ne sono consapevole e non sto sostenendo questo, ma con una durata di 130 minuti, personalmente, il tempo sarebbe stato abbastanza da poter fare scelte diverse e raccontare questa meravigliosa storia con un pochino più di coerenza e meno confusione. 

«Vedrete che ci dirà addio così, quando arriverà il momento: "a dopo!"»



Nonostante tutto, il film mi è piaciuto, ma solo perché la storia la conoscevo già, i "pezzi mancanti" presenti nel film li avevo e la storia me la sono potuta godere ugualmente. I due protagonisti sono stati meravigliosi nell'interpretazione delle due parti, cosa non scontata essendo dei personaggi non facilissimi da immedesimare. Gli sguardi di Oliver nei confronti di Elio erano fedeli a quelli del libro, idem la sua descrizione fisica e i suoi comportamenti (apparentemente) ambivalenti e destabilizzanti.
Anche lo stesso Elio (interpretato magnificamente da Timothée Chalamet) l'ho amato. Il suo era un personaggio difficile da interpretare, ma Timothée è riuscito benissimo nella parte. 

La sceneggiatura per me è stata un nì: ho apprezzato l'inserimento di parti in italiano senza doppiatori e alcuni dialoghi fedeli a quelli del libro, ma spesso l'inserimento di questi ultimi ha rischiato di spiazzare lo spettatore che non ha letto il libro. Certe frasi e dialoghi hanno tutta un'evoluzione dietro che nel film non c'è stata e quindi, personalmente, ha avuto poco senso rimanere così fedeli al libro.
Un punto a favore è stato senza dubbio la scenografia e la fotografia, entrambe ottimamente realizzate tanto che è stato un viaggio indietro nel tempo negli anni 80.

«Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio»



Una delle scelte che ho poco apprezzato è stata la mancanza del personaggio di Anna, che nel libro ha una rilevanza nei confronti di Oliver non indifferente. Un personaggio che ho amato e che mi ha fatto storcere il naso nel non vederlo sullo schermo. Però hanno inserito il giardiniere. Il giardiniere? Seriamente? Per carità, nel libro è anch'esso un personaggio carino, ma non indispensabile e nel film ancor meno. 
Per non parlare di un altro personaggio importantissimo: la pesca. E no, nessuno scarso senso dell'umorismo. La scena della pesca, malizia a parte, è estremamente importante nel libro. Una scena di un forte impatto emotivo. Il messaggio metaforico che sta dietro all'assaggio di Oliver della pesca è un elemento essenziale nella storia, non l'hanno inserita. È stata snobbata come un oggetto qualsiasi e privo di valore. Mistero. 
E vogliamo parlare del viaggio a Roma? Una delle parti più belle nel libro che nel film è stata sostituita con nientepopodimeno che... rullo di tamburi... Bergamo. Esatto, Bergamo. No, non è uno scherzo. Lungi da me criticare quella città, è solo che il viaggio a Roma è stato ricco di avvenimenti importanti che nel film vengono completamente distorti. 

Insomma, un film che personalmente ha riscosso un successo non così meritato, mentre il libro ha avuto visibilità solo grazie alla sua luce riflessa, e questo lo trovo triste. Non voglio essere quello che "I libri sono meglio dei film", perché è una verità non sempre oggettiva e vera, ma in questo caso mi sento in dovere di dirlo con tutta l'onesta e l'oggettività possibile: il libro è molto meglio del film. 
Perciò leggetevi il libro prima di guardare il film che, nonostante tutto, è un bel film. 


  VOTO: 

Voi l'avete visto? Vi è piaciuto?  


2 Commenti

  1. Sono concorde con te Locandiere. Anche per me, ma è abbastanza tipico, il libro "chiarisce" alcuni episodi meno fruibili nel film ( si veda ad esempio la scena dell'epistassi di Elio) e ci restituisce una maggiore comprensione dei meccanismi del rapporto tra i due personaggi. Anche per il finale, trovo che il testo sia emotivamente più logorante rispetto al film. Dall'altro canto l'ambientazione e la fotografia della pellicola sono superlativi.

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  2. Completamente d'accordo con te. :)

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