RECENSIONE | Olga di carta. Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnone


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TitoloOlga di carta. Il viaggio straordinario
AutoreElisabetta Gnone
EditoreSalani
Anno edizione2015
Pagine297 p., ill.
FormatoBrossura/rilegato
Prezzo di copertina:  14,90 €

Trama: Olga Papel è una bambina esile come un ramoscello, che possiede un grande dono: sa raccontare incredibili e meravigliose storie, così vivide e dettagliate da sembrare vere. Vere come lei sostiene che siano, e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Nonostante i dubbi e gli accesi battibecchi su chi dice che siano vere e chi no, quando Olga comincia a raccontare, le sue storie riescono a rapire tutti gli abitanti di Balicò. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile e vittima dei bulli, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta, che partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di trasformarla in una bambina normale, di carne e ossa. Inizia così un lungo e avventuroso viaggio che vedrà Olga di carta attraversare cieli, mari e monti, affrontare mille pericoli e trovare finalmente ciò che stava cercando.



Questo è uno di quei libri che ha lasciato un'impronta indelebile nel mio cuore. Lo comprai ad occhi chiusi, poiché la Gnone è una delle mie autrici preferite e sapevo non mi avrebbe deluso. Infatti non è stato così.
Ho amato questo libro, tanto da averlo usato come base per la mia tesina di maturità l'anno scorso.

«Questa è una storia vera. È la storia di quando l’orso ammaestrato del signor Giubàt, alla fine, mi ha tagliata in due e l’Omino a molla mi ha riattaccata con lo scotch. Lui ha sempre con sé un rotolino di scotch, perché ogni tanto gli capita di staccarsi dal fondo della scatola e cadere fuori. La donna volante voleva prestarmi uno dei suoi cerotti, ma io dico che quando ti tagliano in due ci vuole qualcosa di forte per tenerti insieme.»

Ho sempre sostenuto, e tutt'oggi sostengo, che le storie, qualunque esse siano, non abbiano età. Perché le storie aiutano noi tutti, in modi spesso imprevedibili e inaspettati, che non hanno niente a che fare con l’età di chi le legge.
Le storie ci consolano, ci salvano. E quelle che Olga racconta hanno successo proprio perché sconfiggono mostri di cui tutti abbiamo paura, piccoli e grandi, come dice la saggia Tomeo, la barbiera del villaggio: «Una bambina che ha scoperto come vincere la paura […] dei mostri che mette nelle sue storie e dei quali noi tutti abbiamo paura!»

Olga Papel è una bambina singolare, ama leggere, ama  passeggiare nel bosco, ama parlare con il suo fido cane Valdo, ma più di tutto è bravissima a raccontare storie. Storie affascinanti, magiche, in grado di incantare gli abitanti del villaggio in cui vive: Balicò. Quando Olga racconta le sue storie gli usci si schiudono, le orecchie dei passanti si drizzano, l'attenzione dei bambini è totalmente rapita. Perché le storie di Olga sembrano reali. “Ma lo sono davvero?” si chiedono tutti in paese. Olga lo sostiene con fermezza, a dispetto degli scettici.

Olga di carta intraprende un viaggio lungo e rischioso, dove affronterà mille pericoli per via del suo essere una bambina di carta, ma incontrerà anche tanti amici eccentrici e bizzarri, ognuno con una dote  particolare. E sarà proprio questa la chiave che legherà tutto il racconto: la dote che ognuno di noi possiede ma che spesso non riusciamo a vedere.

Dopo l’incontro con il tasso con la dote dell’eloquenza raffinata, Olga  di carta sarà alla ricerca della sua, che alla fine troverà essere qualcosa che solo lei è in grado di fare. «Il segreto è nella carta. […] A osservarla bene, ogni carta mostra la sua fibra, che è molto più forte di quanto si creda! Però è anche flessibile e leggera, facile da modellare. Non c'è niente che non si possa fare con la carta, bisogna solo conoscerla e fidarsi di lei.»


Una cosa è certa, chi viaggia non torna mai a casa uguale a come era partito. E anche Olga di carta nel suo viaggio è cambiata: non è più la ragazzina debole e fragile come quando era partita, ma più fiduciosa in se stessa e soprattutto se stessa, un tesoro prezioso che comprenderà solo quando incontrerà la maga Ausolia, che le chiederà di pagare il suo incantesimo per diventare di carne ed ossa con la sua stessa vita, fatta di ricordi, emozioni, incontri, imperfezioni e fragilità, e cioè tutto ciò che ci rende chi siamo. Sarà questo l’insegnamento che Olga trasmetterà, attraverso la storia della bambina di carta, a Bruco, che dopo averla ascoltata comprenderà che la sua unicità è il suo tesoro più prezioso e che non deve vergognarsene, ma anzi esserne fiero; quanto sia importante credere in se stessi, non avere paura di essere ciò che si è, tendere al raggiungimento dei propri sogni e scoprire quanto le differenze possano unire e non dividere.

«Però non sono arrivata qui da sola.» continuò la bambina. « Mi ha accompagnato chi mi ha insegnato la pazienza, il rispetto, la gioia nella semplicità. Mi ha sorretto sempre chi mi ha fatta forte, coraggiosa e tenace, e ha creduto in me. Sa cos'ho scoperto, signora maga, durante questo viaggio? Che non sono fatta solo di carta…” […] sono fatta anche d’amore e di amicizia, di ricordi e speranze. E sono tutti stretti qui dentro! Come ha detto lei, in questo fagotto ci sono io, con la mia storia e i miei sogni, che non voglio finiscano mai. […]Perciò spero che non se la prenderà, se ora le dico che ci ho pensato bene e… no, grazie, io resto così.»

Attraverso la storia che Olga racconta agli abitanti di Balicò, la bambina lascia emergere le sue paure, lascia che il dolore fluisca attraverso di lei per parlare di ciò che le fa più male. La sua Olga di carta le permette di esprimere tutti i sentimenti che tiene celati nel cuore e che, con la voce di un personaggio inventato, sono più facili da tirare fuori.

Olga di carta, dunque, si presenta davvero complesso, ha una forte valenza metaforica. Tra le tematiche affrontate ritroviamo la diversità, l'amicizia, il saper trovare un posto adatto a noi nel mondo, la famiglia, la perdita, il dolore, la fantasia, l'umiltà…
Lo stile dell’autrice è all'apparenza semplice, come la carta, ma fortemente evocativo; ricco di metafore e insegnamenti celati tra le righe.

A contornare questo splendido racconto sono le illustrazioni di Linda Toigo, che usa la tecnica del paper cut. L'uso della carta tagliata per creare immagini è perfettamente in linea con il testo, che ci ricorda la protagonista della storia che Olga racconta: una bambina fatta di carta.

È un libro che fa innamorare per la semplicità con cui riesce a parlare al cuore di ognuno, bambini e adulti. Senza dubbio la dote di Elisabetta Gnone è quella di saper parlare con la semplicità e l’amorevolezza di una carezza materna all'animo umano, attraverso le sue storie, insegnandoci che esse hanno il potere di cambiare noi stessi e il mondo.

Voi l'avete letto? Che ne pensate?

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